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Raccolta fondi del Servizio Civile Internazionale

ONLUS

Progetto: ridare voce al popolo,iniziando dai più fragili

“Raccontate la nostra storia. Non lasciate soli i nostri bambini, per loro c’è ancora speranza”

Il progetto di crowdfunding del Servizio Civile Internazionale (SCI) – Yazidi’s Voice: English for Refugees – nasce con l’obiettivo di partecipare alla creazione di una scuola di inglese per supportare le bambine e i bambini yazidi rifugiati nel campo AFAD di Midyat (Kurdistan turco) nel rafforzamento di strumento unico di diritto, denuncia e libertà che nessuno potrà portargli via: la voce.

Una voce che, attraverso lo studio dell’inglese, riesca ad andare oltre le frontiere e che possa essere universalmente comprensibile.

Alle origini di questo progetto vi è una solida collaborazione tra SCI Italia e la Youth and Change Association di Diyarbakir (Kurdistan turco). Le due organizzazioni hanno proposto diversi campi di volontariato internazionale (dicembre 2015 e ottobre 2016) nella città di Diyarbakir e nel vicino campo profughi con l’obiettivo comune di coinvolgere le bambine e i bambini presenti nella comunità in attività di movimento, workshop creativi e lezioni di inglese.

 

Il campo profughi di Diyarbakir è stato allestito nell’agosto del 2014 per accogliere gli yazidi in fuga dal nord dell’Iraq in seguito all’avanzata dell'ISIS a Sinjar/Shingal. La municipalità curda ha fornito agli ospiti del campo cibo, elettricità e acqua per quella che, per due anni e mezzo, è sempre rimasta una soluzione transitoria.

Le frontiere chiuse e le ostilità prolungate non permettono a queste persone di sapere con certezza quando potranno partire, né se sarà per tornare a casa o per migrare più lontano, verso l’Europa o altre geografie. Nell’attesa vivono, in estate e in inverno, in tende che non riescono a far fronte agli estremi del clima.

 

Nel dicembre del 2015, ha avuto luogo il primo campo di volontariato internazionale organizzato da SCI Italia e Youth and Change Association. In quell'occasione, le volontarie e i volontari internazionali, insieme ad alcuni ragazzi yazidi, decisero di improvvisare per pochi giorni una scuola di inglese. Tra questi ragazzi c’era Jamal, un giovane ragazzo pieno di entusiasmo e con la speranza che qualcosa possa realmente cambiare. Nei bambini e nei ragazzi, intanto, cresceva il desiderio e la necessità di imparare una lingua che può aprire loro le porte del mondo. Quella lingua che può amplificare la loro la voce.

 

Sei mesi dopo, nel giugno del 2016, Jamal rimise in piedi la scuola di inglese con i pochi strumenti a sua disposizione: una tenda, pochi bambini, dei quaderni e un libro. Passata l’estate, il mondo stavs nuovamente cambiando, lo raccontava la piccola televisione del campo, ma intorno a loro nulla cambiava. Tutto rimaneva fermo, immobile. La piccola scuola di inglese di Jamal iniziava a divenire per molte e molti l'unica speranza.

 

A fine settembre, la Youth and Change Association e il Servizio Civile Internazionale unirono le forze affinché il sogno di Jamal e di tante e tanti giovani crescesse. Con una piccola raccolta fondi si riuscì a comprare del materiale per lo studio (quaderni, penne, matite, ecc...); si riuscì anche a prendere un computer e un proiettore per facilitare le attività multimediali. Ma ciò non era sufficiente; i bambini che chiedevano di imparare l’inglese erano tanti e non erano soli: anche gli adulti si affacciavano all’ingresso della tenda. Non sapevano dove la Storia li avrebbe portati, ma sapevano che, se avessero voluto esserne parte attiva, imparare quella lingua li avrebbe aiutati a difendere i propri diritti, a comunicare con le persone incontrate lungo il cammino e a costruirsi un futuro più umano: essere gli artefici della propria Storia.

 

Inoltre, nell’ottobre 2016 è stato organizzato uno scambio internazionale giovanile - “Refugee Solidarity” - finanziato dal programma europeo Erasmus+, che ha visto 33 partecipanti provenienti da Italia, Germania, Bulgaria, Romania e da Diyarbakir, durante il quale le lezioni di inglese sono proseguite intensamente. Nello stesso mese fu organizzato un altro campo di volontariato internazionale incentrato su giochi di strada e laboratori con i bambini del distretto di Sur, Diyarbakir.

 

Ad oggi (gennaio 2017), a seguito dell’arresto dei sindaci della città di Diyarbakir, gli yazidi presenti nel campo sono stati trasferiti di forza nel campo governativo di Midyat, vicino alla città di Mardin. Le condizioni sono cambiate, in particolare quelle di accesso e di uscita, ma non la voglia e la volontà di bambini e ragazzi di imparare l’inglese e affacciarsi sul mondo.

Perché una scuola di inglese?

 

Per le giovani generazioni di rifugiati yazidi l’inglese si dimostra una delle residue modalità di accesso al mondo esterno e strumento necessario per comprendere e far valere i propri diritti, così spesso negati. Le bambine e i bambini che abbiamo avuto la fortuna di conoscere hanno fame di conoscenza e chiedono a gran voce di poter imparare l’inglese. Quella lingua li aiuterà a difendere i propri diritti, a comunicare con le persone incontrate lungo il cammino e a costruirsi un futuro più umano: a essere gli artefici della propria Storia.

 

 

Le lezioni di inglese per i bambini del campo profughi di Midyat avranno luogo ogni lunedì, unico giorno in cui possono lasciare il campo gestito da AFAD. Oltre ad essere una giornata importante dal punto di vista didattico, la immaginiamo come una giornata di festa e di condivisione tra bambini e bambine yazidi e volontari internazionali.

Gli altri giorni della settimana saranno dedicati ai bambini curdi che vivono nel paese di Midyat.

 

 

Il progetto educativo pilota avrà una durata di tre mesi, durante i quali saranno presenti due volontari a lungo termine (Long Term Volunteering): un volontario locale e un volontario internazionale. Il coordinamento a livello locale e logistico sarà supportato dal referente dell’organizzazione partner Youth and Change Association.

A rotazione saranno presenti altri volontari selezionati per partecipare ai campi di volontariato internazionale organizzati da Youth and Change Association e SCI Italia. I volontari dei campi svolgeranno attività con i bambini e di supporto ai volontari a lungo termine nella preparazione dei pasti, attività ricreative e didattiche con i bambini e altro.

 

Al momento, l’accesso al campo profughi di Midyat non è consentito ai visitatori esterni. Di conseguenza, le attività didattiche con i bambini saranno ospitate in un’apposita struttura presa in affitto nel paese di Midyat.

Anche i volontari impegnati nel progetto saranno ospitati in questa struttura.

trasparenza.

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